Un robot per imparare meglio
- Lucia
- 15 gen 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Abbiamo parlato di internet, di app, e di social network. Ma oggi parleremo di una tecnologia che da sempre attira l'attenzione di tutti: i robot. Per la precisione di un robot speciale per l'empowerment e l'apprendimento!

Fonte: http://robin.eresult.it, su gentile concessione di eResult s.r.l.
A chi di noi, sia quando era ragazzino, che dopo aver raggiunto un'età più "matura", non è capitato di immaginare o di pensare a quando arriveranno i robot, e di pensare a che tipo di relazione avremo con questi?
Ovviamente, anche molti registi ci hanno pensato, e quasi sempre hanno dato a questi nuovi "oggetti" una connotazione negativa (basti pensare alla visione di "Io, Robot"... Non voglio anticipare nulla, ma sappiate che qui i robot sono malefici). Abbiamo anche parlato di come i registi vedano il futuro della tecnologia nel nostro mondo.
Ma oggi vogliamo parlarvi non di qualcosa di immaginario, o di un possibile futuro, ma di qualcosa che esiste davvero, e che non è assolutamente malefico! Stiamo parlando di ROBIN, ROBotic INteraction system for visuo-spatial data presentation for effective learning. Un programma in cui si utilizzano allo stesso tempo una pagina internet ed un robottino, dal nome NAO, così simpatico, che ha la funzione di seguire e di aiutare i ragazzi con dislessia, in modo da facilitare l'apprendimento.
Ovviamente, per i non-addetti ai lavori, il termine dislessia non sarà poi così facile da comprendere: per dislessia si intende un disturbo, che emerge in particolar modo durante il periodo scolastico, ma che perdura per tutta la vita. Comporta difficoltà nella lettura, collegandosi a volta con la disgrafia, ossia la difficoltà nel riuscire a scrivere, e con discalculia, cioè la difficoltà a compiere operazioni matematiche e leggere i numeri.
Il robottino in questione è collegato con un server raggiungibile tramite internet, in cui i bambini svolgono gli esercizi, in modo da avere un continuo feedback circa gli esercizi svolti ed il loro miglioramento. Inoltre viene anche utilizzato per stimolare una sorta di discussione su social network e su internet circa le informazioni che si hanno a proposito dei disturbi dell'apprendimento.
Insomma, quanto di più lontano possibile dall'immaginario dei registi. Certo, nei movimenti può risultare ancora goffo, ma è già un enorme passo verso il futuro. Senza contare che in questo modo si attrae fortemente l'attenzione dei bambini verso un esercizio che altrimenti potrebbe seccarli, o addirittura demoralizzarli.
Nel progetto sono stati coinvolti vari enti, proprio per la complessità della realizzazione di un tale lavoro. Erano infatti coinvolti l'Università del Salento, gli Apulian Living Labs e la eResult per la creazione del robot.
Ovviamente vi invitiamo a esplorare il sito per maggiori informazioni e a vedere il video per capire meglio di cosa stiamo parlando.
Ma di certo l'emporwement non è mai stato così "robotico"!
Per approfondire consultate il sito:
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